La collana Età evolutiva e rieducazione della scrittura è dedicata ai bambini, agli adolescenti e a chi si prende cura di loro: genitori, nonni, insegnanti… Particolare attenzione è data al segno grafico in età evolutiva.
Bisogna arrivare ai primi del Novecento perché finalmente l’infanzia smetta di essere considerata come un “male necessario” e si riconosca che il bambino è un essere diverso dall’adulto, con le proprie leggi di sviluppo. Fino ad allora nei disegni infantili si consideravano errori da correggere la mancanza di proporzione o l’uso improprio del colore "senza capire che comprendere il significato di tali “errori” vuol dire capire quali siano le necessità e gli interessi del bambino in quel momento" (A. Oliverio Ferraris, Il significato del disegno infantile). Allo stesso modo si riteneva che la “brutta scrittura” fosse segno di svogliatezza o incapacità, mentre oggi sappiamo che gli elementi presenti in una scrittura disturbata devono essere considerati dei piccoli (o grandi) “segnali di allarme” attraverso cui il bambino può manifestare il suo disagio.
Un discorso a parte merita la disgrafia, un disturbo specifico dell’apprendimento che si verifica in assenza di problemi neurologici o intellettivi, e si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici, sia quelli numerici. Le cause sono molteplici e strettamente interconnesse: il bambino disgrafico si scoraggia rapidamente quando vede che i suoi sforzi non servono a niente, e se non si interviene rapidamente il rischio è il rifiuto in blocco della scrittura con conseguenze dannose per il tutto il processo di apprendimento scolastico.
La rieducazione della scrittura mira al decondizionamento delle cattive abitudini che si sono instaurate nella scrittura disturbata. Tutto il lavoro procede separando la forma dal significato: la scrittura viene cioè ricondizionata su nuove basi partendo dall’esecuzione di forme prescritturali semplici e poi sempre più complesse su cui si lavora curando la pressione, la velocità, il ritmo e la precisione, attraverso una serie di esercizi e tecniche messe a punto da psicologi e neuropsichiatri come J. de Ajuriaguerra, M. Auzias, R. Olivaux.
Titoli già pubblicati da Epsylon Editrice nella collana Età evolutiva e rieducazione della scrittura:
Come sottolineato da numerose ricerche, moltissimi bambini e adolescenti - e in particolare quelli con diagnosi di DSA - presentano un disagio emotivo che loro stessi, sebbene siano i primi a percepirlo, non riescono a riconoscere e a spiegare.
Questo libro offre l’opportunità di riflettere sul circolo vizioso che s’instaura nei ragazzi tra sofferenza emotiva e difficoltà d’apprendimento, creando inevitabili ripercussioni negative sulla loro autostima e sul senso di autoefficacia.
Il testo, scritto in modo pratico e vivace, prevede una prima parte teorica in cui vengono esposti i principali studi sulle emozioni, per passare poi a una parte pratica in cui - attraverso la spiegazione di attività varie centrate sulle emozioni (questionari, lavori manuali, storie e giochi di simulazione che l’adulto può concretamente utilizzare durante gli incontri) – i bambini o gli adolescenti vengono guidati verso la consapevolezza, l’accettazione e la regolazione delle proprie emozioni e quindi verso la comprensione delle emozioni degli altri.
Il libro è completato dai bei disegni di Silvia Campisi che in maniera assai espressiva raffigurano le emozioni primarie, illustrandone i diversi gradi di intensità: 5 carte del termometro delle emozioni e 31 carte delle emozioni, facilmente fotocopiabili in modo da poter essere utilizzate ogni volta che si vuole.
Il testo si rivolge agli educatori del gesto grafico, agli specialisti in DSA, ai pedagogisti, ai grafologi, agli insegnanti e ai genitori che quotidianamente sperimentano le difficoltà incontrate dai propri allievi o figli.
Indice del libro
Prefazione
Introduzione
Basi teoriche dell’intervento
L’intelligenza emotiva nella rieducazione della scrittura
Consapevolezza e condivisione emotiva: attività pratiche
Conclusioni
Appendici
Bibliografia